Curriculum formativo del
Dott. Giovanni Menchini
- Medico Chirurgo Specialista in Dermatologia e Venereologia
- Direttore Sanitario Dermacademy. Istituto di Scienze Dermatologiche e Medicina Estetica
- Consigliere Nazionale Associazione Italiana Dermatologi Ambulatoriali (AIDA
L’Istituto Dermacademy è la struttura sanitaria più grande della Toscana, dedicata alla dermatologia e alla medicina estetica.
Università di Pisa
1989-1995Facoltà di Medicina e Chirurgia.
Laurea (108/110)
Congresso Mondiale Dermatologia
10-15 giugno 2019Relatore
what's new in vitiligo
Università di Siena
1997-2001Scuola di Specializzazione in Dermatologia e Venereologia.
Specializzazione (70/70 e lode).
Istituto Dermacademy
2018-oggiClinica di Scienze Dermatologiche e Medicina Estetica.
Direttore Sanitario
Istituto di Dermoscienze
2002-2003Facoltà di Medicina e Chirurgia di Firenze.
Dermatologo volontario
A.I.D.A.
2016-oggi
Associazione Italiana
Dermatologi Ambulatoriali
Membro Consiglio Direttivo
QUALCHE RIGA DI PRESENTAZIONE.....
E' la prima volta in oltre venti anni di carriera che mi fermo a pensare alla mia vita professionale per parlarne, dicono che debba farlo, per il sito web, per i pazienti.
Allora eccomi qua che cerco di ricostruire il mio percorso umano e scientifico attraverso i ricordi, non so se interesserà mai a nessuno ma per me è anche un modo di guardarmi indietro interessante.
Mia madre mi dice che sin da bambino ho sempre voluto fare il medico, probabilmente anche perché sono cresciuto in una famiglia di medici da entrambe le parti. Mi ricordo che per esempio, mio nonno mi insegnò l'anatomia dell'occhio e le vie nervose di questo senso a 7 anni, mentre lo aiutavo a infiascare il vino: che altro potevo diventare?.
Intrapresa l'università di Medicina e ormai vicino alla laurea ancora non sapevo quale specializzazione prendere e ne avevo sondate diverse, poi però, la possibilità di vedere la malattia direttamente, quella di eseguire diagnosi e terapia senza bisogno di altre specialità o esami, mi convinsero a scegliere la Dermatologia. La mia storia con la vitiligine inizia quasi subito quando nel 1997, il mio "Prof" di allora mi chiese di "coltivarla" poiché era un campo di cui nessuno si occupava; vedendo le cose con la debita distanza degli anni penso lo abbia fatto più per incrementare il numero delle "medagliette" sul suo tracotante pettorale, più che per fiducia nei miei confronti.
Devo dire che, anche se non condivido nel il modo ne il fine del suo agire, parte di quello che sono oggi lo devo anche a lui, dunque "grazie prof".
Iniziando ad occuparmi della vitiligine mi resi conto che non erano per niente convincenti le storie che mi raccontavano gli esperti del settore: "i melanociti sono come addormentati", "i melanociti vengono distrutti", "è un problema d'ansia" tutte frasi vuote e prive di significato per uno come me che cercava la verità, un ragazzo appena uscito dall'Università, e che proprio non può accettare di sentir dire che delle cellule possano dormire.
Non ci volle molto per capire che le nozioni scientifiche del tempo erano davvero poche e ancora meno chi se ne occupava seriamente. Compresi che si poteva fare molto per questo disturbo e che secondo me, veniva studiato solo molto superficialmente.
La passione fu tale che appena un anno dopo relazionavo al Congresso Dermatologico Europeo di Dublino "What's new in vitiligo", a 28 anni parlavo di fronte ad una platea internazionale, questo mi convinse ancor più che in pochi avevano qualcosa di serio da dire se lasciavano parlare un "ragazzo" alle prime armi.
In quei primi anni studiai e utilizzai quelle che allora erano considerate le migliori terapie al mondo e grazie alle Università di Firenze e Siena sperimentai tante terapie, passando dalle più antiche alle più avanzate, sondando anche l'alimentazione e gli stili di vita dei pazienti in cura.
Una delle terapie più accreditate allora era la fototerapia, effettuata di norma in grosse apparecchiature su tutto il corpo del paziente, ma la maggioranza dei pazienti aveva solo poche aree affette e in zone anche poco raggiungibili dalla luce della cabina UV, cercai un metodo migliore e più adatto. Dopo 2 anni di ricerca, nel 1999, inventai la prima apparecchiatura al mondo per eseguire fototerapia UVB solo sulle macchie di vitiligine: la microfototerapia.
Quando si visitano tanti pazienti con lo stesso problema come capita a me da allora, si hanno davanti due atteggiamenti possibili, diventare estremamente superficiali e quasi non vedere più il singolo paziente, o al contrario cercare le differenze in ciascuno di loro.
E' attraverso questo secondo comportamento che mi resi conto che non tutte le chiazze sono uguali, che alcune mostrano dei segni morfologici che altre non hanno; in letteratura internazionale non esisteva niente che spiegasse o che anche solo accennasse a differenze morfologiche o segni delle chiazze. Per studiare questi "segni", tuttavia, la semplice vista non era sufficiente; serviva qualcosa che facesse comprendere quello che l'occhio semplicemente intuiva.
Pertanto realizzai uno strumento capace di farmi vedere in maniera chiara e riproducibile il segni morfologici delle macchie vitiligoidee attraverso l'ultravioletto di Wood e nacque così il primo flash a luce di Wood per macchina fotografica, che riesce a ritrarre le caratteristiche delle macchie e i loro fini segni grazie all'alta risoluzione.
Si apri un universo di osservazioni che confidai ai colleghi che non mi volevano credere o che non avevano tempo da perdere sulla vitiligine, per fortuna alcuni mi aiutarono e riuscimmo a costruire uno studio scientifico su 90 pazienti e 120 chiazze di vitiligine seguite e fotografate con il nuovo flash, ogni mese per un anno. Effettuammo e confrontammo oltre 9000 fotografie, e finalmente compresi che i segni che vedevo erano simboli certi di evolutività delle macchie. Dimostrammo senza ombra di dubbio che alcuni segni morfologici sono presenti solo quando la chiazza sta migliorando, altri quando sta peggiorando e altri ancora nella stabilità della chiazza, avevo scoperto i segni microscopici che le chiazze di vitiligine mostrano quando vogliono peggiorare o migliorare o rimanere stabili.
Ero molto contento ma non soddisfatto, chiunque abbia questa patologia sa che l'andamento delle singole chiazze non è lo stesso in tutto il corpo, alcune migliorano mentre altre sono stabili ed altre ancora addirittura peggiorano. Come capire cosa sta succedendo nella vitiligine del singolo paziente in quel momento se le chiazze hanno atteggiamenti differenti?
Misurare è meglio che supporre, allora era necessario un metro, un indice che armonizzasse l'andamento di tutte le chiazze in un unico dato che spiegasse il comportamento della vitiligine in quel paziente in quel momento.
Così formulai il Vitiligo Activity Index, un indice matematico che armonizza l'andamento clinico di tutte le macchie in un solo dato e che permette di capire se la vitiligine di quel paziente in quel momento ha intenzione di peggiorare, migliorare o rimanere stabile.
Il V.A.I. è la pietra fondante di quello che sarà il protocollo controfasico, il metodo di cura più efficiente ed innovativo nella cura della vitiligine, quello che oggi utilizziamo per curare le migliaia di pazienti che vengono da tutta Italia e oltre al nostro istituto.
Il V.A.I. permette di comprendere le "intenzioni" della vitiligine per i prossimi 3-4 mesi e di prescrivere la terapia adatta per quel periodo.
La vitiligine è una malattia autoimmune, e come tutte le sue sorelle, ha un decorso fasico (a fasi) e apparentemente impredicibile, comprendere l'andamento dei prossimi mesi vuol dire permettere la prescrizione della terapia adatta al miglior risultato possibile.
Per far sì che la cura fosse completa mancava proprio quest'ultimo tassello un approccio terapeutico flessibile adatto ad ogni fase della patologia e che riuscisse a migliorare la vitiligine fino a farla guarire, l'ho chiamato "protocollo controfasico" proprio perché avversa le fasi della malattia piegandola il più possibile alla guarigione.
Per dare un'idea dell'importanza di questo protocollo è necessario sapere che, grazie a questo protocollo, oltre l'87% dei casi ottiene ottimi risultati. Quando ho cominciato a studiare la vitiligine, la percentuale di successi in questa patologia non arrivava al 25%.
Venti anni di ricerca e cura in migliaia di pazienti, risultati impensabili anche solo 5 anni fa, ero contento ma non ancora soddisfatto la sfida è la cura totale e veloce.
Per questo motivo ho creato l'Istituto Dermacademy, la clinica dermatologica più all'avanguardia per lo studio e la cura della vitiligine.
Per assistere al meglio le diverse migliaia di pazienti che hanno affidato a noi le loro cure, ho provvisto la clinica di una splendida equipe di medici e assistenti, di cui sono responsabile e molto orgoglioso, che ho personalmente formato e che hanno a disposizione le attrezzature mediche più moderne e i software dedicati.
Il protocollo controfasico viene applicato dalla mia equipe seguendo le stesse modalità che ho imparato durante la mia carriera, iniziando dalla visita con la luce di wood su tutto il corpo, proseguendo con le fotografie in alta risoluzione e flash di wood, attribuendo l'indice di attivazione (V.A.I.) e proseguendo con la formulazione del protocollo controfasico corretto per quel paziente in quel momento.
Lo staff medico dell'Istituto mi ha accompagnato e assistito nelle visite, fino ad imparare la tecnica del protocollo controfasico in maniera perfetta; da loro ho capito che uno sguardo più giovane può offrire un punto di vista differente e perché no, anche migliore.
La presenza del mio staff nelle visite ha una seconda funzione, mi permette avere tempo per coronare il mio sogno più grande, continuare la ricerca per ottenere risultati maggiori e più veloci nella cura della vitiligine.
La mia ricerca in questo momento si rivolge principalmente al microbiota sia cutaneo che intestinale e sulla rigenerazione dei melanociti attraverso le cellule staminali. Di entrambe le ricerche relazionerò al congresso dermatologico più importante al mondo che si svolge ogni quattro anni e che quest'anno è ospitato proprio in Italia, il congresso mondiale di dermatologia che avrà luogo il prossimo giugno a Milano.
Ho inserito in questo sito il Blog, dove scriverò articoli in libertà sulla vitiligine, per aiutare coloro che si interessano di vitiligine, pazienti e colleghi a capire e aggiornarsi.
Alla fine di questa disamina frettolosa della mia vita professionale mi corre il piacere di ringraziare con affetto le migliaia di pazienti, curati ed in cura, e mia moglie Silvia che da anni sopporta un marito che troppo spesso ha lo sguardo verso sfuggenti orizzonti.
SEGUE NORMALE CURRICULUM VITAE
che non aggiorno da 5 anni circa, non vogliatemene, me lo scordo.....
CORSO DI STUDI E PRATICA CLINICA
- 1989-1995 Università di Pisa, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Laurea (108/110).
- 1997-2001 Università di Siena, Scuola di Specializzazione in Dermatologia e Venereologia, Specializzazione (70/70 e lode).
- 2002-2003 Dermatologo volontario presso l’istituto di Dermoscienze della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Firenze.